L’U.S. Lecce promuove lo sport senza limiti aderendo al progetto proposto dall’associazione di volontariato “Anna e Walter” per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'abbattimento delle barriere architettoniche e delle barriere culturali. La finalità dell’iniziativa, a sfondo sociale, è quella di fare informazione relativamente alle potenzialità che lo sport può fare emergere. Il Via del Mare, nel pre-partita delle gare casalinghe di questa stagione, ospiterà le varie discipline federali paralimpiche del territorio salentino con esibizioni e performance.
Oggi in campo nel pre gara di Lecce - Torino la squadra dell'A.S.Cu.S. squadra di calcetto per non vedenti.
La disciplina più amata e praticata in tutto il mondo è sicuramente il calcio. Il calcio esalta, appassiona, diverte, suscita emozioni e sensazioni: in sostanza è vita. Questi sentimenti sono certamente più forti e carichi di significato se a scendere in campo sono dei ragazzi non vedenti.
Il desiderio di passare insieme delle ore felici e spensierate, quello spirito di sano agonismo e la voglia di correre dietro ad un pallone così come tutti gli altri, hanno determinato la nascita di una squadra di calcetto.
L’attività effettiva dell'As.Cu.S. Lecce muove i suoi primi passi il 16 dicembre 1985, quando nella città salentina viene organizzata una prima partita amichevole contro il Bari. È doveroso precisare che l’L'A.S.Cu.S. non è solo calcio, è tanto altro.
Nell’ambito sportivo promuove e organizza attività di nuoto, di ciclismo, di atletica e di ping pong per non vedenti; in quello culturale si preoccupa di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso iniziative quali cene al buio, visite tattili nei musei, dibattiti e convegni a tema.
Il calcetto per non vedenti è una realtà sempre più diffusa e conosciuta nel panorama degli sport per disabili, in Italia e in Europa. I primi passi di questo movimento nel nostro Paese, si registrarono verso la metà degli anni ottanta, grazie alla voglia, all’entusiasmo e alla tenacia di chi ha sempre creduto in questa forma di aggregazione e integrazione. Da una prima fase in cui si disputavano semplici amichevoli per il gusto di socializzare e divertirsi, si è passati poi a un periodo nel quale si organizzavano tornei che davano la parvenza di un vero e proprio campionato.
Dalla stagione sportiva 2002-2003, il movimento calcistico per non vedenti è entrato a far parte del Coni, attraverso la Fisd prima, ed il Cip successivamente, che hanno formulato e organizzato la competizione. L’elemento fondamentale che caratterizza il gioco del calcetto per non vedenti è il pallone, al suo interno, è fornito di sonagli, che muovendosi emettono un suono permettendo così all’atleta di individuare il pallone e sviluppare trame di gioco.
Le partite, della durata di due tempi da 30 minuti effettivi, si svolgono su un normale campo di calcetto, generalmente in sintetico, e si disputano 5 contro 5: il portiere vedente, e 4 giocatori di movimento non vedenti. I lati lunghi del rettangolo, presentano delle sponde (generalmente in legno) alte circa 110 cm, che servono a tenere la sfera sempre in gioco e a proteggere gli atleti da urti con eventuali reti di recinzione. Le partite, ricche di grinta e agonismo, si devono disputare in un contesto di assoluto silenzio per permettere ai calciatori di concentrarsi esclusivamente sulle situazioni di gioco e sul suono del pallone.
A lecce, dal 1985, è attiva una realtà che unisce divertimento, svago, inclusione sociale e voglia di vincere, denominata A.S.Cu.S. Lecce.
L'A.S.Cu.S., da quando esiste il campionato CIP, ha vinto 10 scudetti, 5 coppe Italia, e 5 supercoppa, risultando di gran lunga la squadra più titolata d’Italia, e fornendo alla nazionale elementi di valore in pianta stabile.
Il calcetto, così come altre attività sportive praticate da chi non vede, esalta le virtù e le abilità individuali, mettendo da parte limiti e condizionamenti, ma soprattutto eliminando completamente pregiudizi e stereotipi .